A seguito delle pesanti dichiarazioni di Marco Travaglio della scorsa settimana a Servizio Pubblico, questa sera Pietro Grasso è stato ospite a PiazzaPulita per chiarire la sua posizione riguardo al suo operato come Procuratore Nazionale antimafia. Erano stati molti i punti caldi toccati dal giornalista, in primis i motivi per cui il nuovo presidente del Senato non firmò il ricorso in appello per Giulio Andreotti insieme agli altri PM e per cui non interrogò il pentito Nino Giuffé, fondamentale per l’arresto di Totò Riina
Difficilmente Marco Travaglio (che si è volutamente tenuto lontano dal confronto) sarà rimasto soddisfatto dalle risposte di Grasso, troppo vaghe per sembrare davvero credibili. Pietro Grasso è stato chiarissimo soltanto su un punto, cioè la ragione della telefonata a Michele Santoro: l’accusa che più l’aveva toccato nell’orgoglio era stata quella di aver ottenuto tre leggi (incostituzionali) a suo favore, per diventare procuratore nazionale antimafia a discapito di Giancarlo Caselli.
Grasso ha affermato
Visto che ho la coscienza pulita, che cosa posso temere? Non vado incontro a niente, la vita è sempre un momento di confronto. La mia carica viene opacizzata da queste parole difficili da contrastare nella loro genericità
aggiungendo che
L’accusa peggiore è quella di essere colluso col potere, il fatto di aver ottenuto leggi a mio favore, io non ho mai chiesto niente a nessuno.
Ci aspettiamo che Marco Travaglio (che ha seguito la trasmissione, secondo quanto scritto sul suo profilo Twitter) risponderà a tono a Grasso, anche se sarebbe stato indubbiamente più interessante un confronto vis a vis: certo è che frasi come
i pizzini inviati dai boss mafiosi a Vito Ciancimino probabilmente sono stati trascurati, è stato un errore, ma chi non ne fa?
pronunciata da un alta carica dello stato ed ex magistrato antimafia non gioveranno certo ai toni della discussione