Grandi proteste ieri pomeriggio a Domenica in – L’arena, il talk condotto da Massimo Giletti su Rai1. Si parlava del Festival di Sanremo 2013 e del suo cast supergiovane e non sono mancate le lamentele nei confronti dell’organizzatore e conduttore Fabio Fazio, reo di aver lasciato a casa la memoria storica del Festival.
In prima linea Anna Oxa, protagonista di ben 14 edizioni della kermesse con diversi capolavori (Un’emozione da poco, È tutto un attimo, Processo a me stessa) e brani decisamente meno memorabili (come La mia anima d’uomo di appena due anni fa) che ha partecipato inviperita al talk, scagliandosi contro Fazio, Mauro Pagani e tutta l’organizzazione del Festival che a suo dire non ha tenuto conto degli artisti storici, facendo pseudo lezioni sulla musica contemporanea e paragoni politici poco efficaci.
Addirittura, in un passaggio la Oxa definisce il futuro Sanremo un “sottoprodotto del Concerto del Primo Maggio”, manifestazione che storicamente da spazio a numerosi artisti anche poco conosciuti e che non ha mai fatto arricciare il naso alla critica musicale, al contrario del Festival ligure. Ma ci tiene a precisare: a lei non interessa partecipare a Sanremo (e quando mai…), vuole solo difendere la tradizione.
La cantante ha proseguito per tutto il pomeriggio ad esternare la sua indignazione senza essere efficacemente contraddetta da nessuno a parte alcune spettatrici del pubblico e, in un’occasione, da Giletti, che le ha ricordato che anche lei ha debuttato a Sanremo da semisconosciuta facendosi conoscere al pubblico “rubando” in qualche modo un posto ad un big e rompendo la tradizione. Lei ha subito precisato però che all’epoca esisteva la categoria “Giovani” e che lei ha esordito lì, dimenticandosi che però la medesima sezione esiste tutt’ora e che, differentemente dal suo debutto, il vincitore non si mischierà con i big nella classifica finale della gara ufficiale, trascurando anche il fatto che per entrare a far parte dei big è necessario vendere un certo tot di copie di album. E non si puo’ certo dire che Marco Mengoni o Annalisa Scarrone vendano meno degli storici Gino Paoli o della stessa Oxa.
Esilarante poi il paragone con la classe politica: addirittura alzatasi in piedi per controbattere ad una ragazza del pubblico che ha difeso il Concerto del Primo Maggio dall’attacco dell’artista, ha criticato il desiderio di molti di “rottamare” i vecchi artisti mentre invece i dinosauri in Parlamento vengono sempre votati. Ma come? Critica la presenza di politici di vecchia generazione a Montecitorio e poi rivendica la partecipazione Sanremo di cantanti dalla carriera ultratrentennale? Ah, la coerenza…
Gli unici che nel contesto hanno fatto una bella figura sono stati i Ricchi e Poveri, superospiti con Albano e Toto Cutugno al Festival di Sanremo e intervistati da un’inviata di Giletti: se il cantante di Cellino San Marco ha dimostrato la sua amarezza per la mancata quindicesima (!!) partecipazione alla gara di Sanremo, il trio di Sarà perché ti amo si è detto ben felice di partecipare come ospiti, esprimendo gioia e interesse per la manifestazione e gratitudine nei confronti di Fazio che li ha voluti ad impreziosire una delle cinque serate, spendendo anche parole positive per i giovani che tentano di entrare nel mondo della musica affermando anche che i ragazzi di oggi hanno più coraggio di loro nel proporsi. Parole proposte con la loro consueta simpatia e umiltà.
Un atteggiamento che anche qualche altra artista che da Sanremo ha già avuto tanto dovrebbe imparare ad avere.