Abbiamo visto stasera la prima delle cinque serate del Festival di Sanremo 2013. Una prima serata che si preannunciava rivoluzionaria, visto il nuovo meccanismo di gara ideato da Fabio Fazio che avrebbe dovuto far trovare un nuovo brio alla kermesse e mettere al centro della manifestazione la gara. E invece…
Questa prima serata è scivolata via con freddezza. A dire il vero non sembrava di vedere Sanremo, la festa non è proprio cominciata. La scenografia austera – ma perché gli scenografi sono fissati con questo nero ovunque? – non aiuta, il clima di tensione legato alla situazione politica si taglia a fette e i continui richiami alla par condicio sono sembrati più una ripetitiva manifestazione di fifa da parte del conduttore, mentre invece la cosa giusta da fare era metterla su un piano più gioioso e festivo. Sì, festivo, perché Sanremo è una festa.
Ma a deludere è anche la gara. Le due canzoni per artista, sentite l’una dietro all’altra, spezzano sì la tradizione del Festival ma sarebbe stata veramente utile se i brani fossero stati diametralmente opposti l’uno dall’altro come stile e impostazione musicale; invece, il poco tempo a disposizione per votare (veramente troppo poco, ma come fanno?!) e la poca differenza tra i brani proposti da ciascun cantante non hanno potuto sfruttare l’occasione data da Fazio. Pesa anche l’assenza della seconda metà di artisti che si esibirà domani; una festa è veramente tale se sono presenti tutti gli invitati!
Veramente magra la figura di Maurizio Crozza, che per proseguire il suo intervento dopo le contestazioni e i fischi del pubblico deve essere salvato da Fazio che, da padrone di casa, bacchetta gli ospiti seduti sulle poltrone, in particolar modo “i soliti due” come da lui definita in chiusura di un intervento, quello del comico, durato 40 minuti e in gran parte già proposto a Ballarò o Crozza nel paese delle meraviglie. E pensare che l’anno scorso Adriano Celentano è andato avanti col suo monologo sentendosi gridare ben di peggio dalla platea!
Triste anche l’ospitata di Toto Cutugno con l’armata rossa, che però ha animato il pubblico meno giovane della kermesse e che sicuramente domani attrarrà grandi critiche da parte del mondo politico. Inutile la presenza di Felix Baumgartner, entrato per partecipare ad una gag malriuscita con Luciana Littizzetto e rispedito dietro le quinte dopo cinque minuti.
Di questa prima serata si salva solo l’idea dei “presenters”, che se ben sviluppata e con un buon ritmo avrebbe dato l’idea di essere un lungo red carpet, come nelle vere grandi manifestazioni, e Luciana Littizzetto, che pur con qualche battuta riciclata è stata l’unica a dare un po’ di ritmo ad un Festival dormiente. È suo infatti il momento più forte della serata, quello della lettera a San Remo proposto prima che iniziasse la gara.
Come andranno le prossime serate? Forse da domani, con la presenza dei giovani, la serata sarà più interessante? A tra meno di 24 ore. Ma se vi siete persi la prima serata, eccovi un resoconto dettagliato.