Piersilvio Berlusconi, nell’intervista rilasciata oggi al quotidiano La Stampa, è stato molto chiaro: Mediaset, che per la prima volta nella sua storia presenterà quest’anno il suo conto in rosso, subirà una profonda rivoluzione nel 2013.
Andando a leggere però l’intervista, le risposte di Berlusconi contrastano nettamente con l’intenzione annunciata; la televisione generalista è viva e vegeta, Canale5 gode di ottima salute ed è leader nel target commerciale (peccato che gli ascolti siano di fatto quasi dimezzati rispetto a quelli di un paio d’anni fa) e tutto ciò che è in onda va bene.
Scordiamoci dunque i restyling che noi stessi avevamo ipotizzato qualche settimana fa! Tutto quel che c’è resta, e chissenefrega se, con l’attuale proposta (che di fatto è la stessa almeno da un decennio), Mediaset è crollata. Ma andiamo nel dettaglio.
Canale5 manterrà il suo elevato tasso di qualità, quantità e modernità, ed è così moderna che dalla prossima stagione non si potrà fare a meno di riportare in onda il Grande Fratello e di fare un‘ennesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Di idee di rinnovamento e nuovi programmi nemmeno l’ombra, ovviamente. Semplicemente, Piersilvio Berlusconi punta a mandare in onda quattro serate di produzioni a settimana e due o tre di fiction.
Rete4 riproporrà Quarto grado e Quinta colonna, ai quali affiancherà un terzo talk di prima serata, ispirandosi al modello di La7. E non solo, proporrà durante la giornata più informazione e approfondimento, che nel frattempo a quanto pare rimarranno anche nel daytime di Canale5 con gli agonizzanti contenitori (sia per contenuti che per ascolti) Videonews. Mah!.
Italia1 continuerà a riproporre Le iene, Colorado e tutte le altre produzioni attuali, ai quali affiancherà prodotti nei quali sperimentare nuovi linguaggi. E anche questa l’abbiamo già sentita più volte, e abbiamo visto che fine hanno fatto i dimenticabili Tamarreide e Mammoni.
Solo un accenno alle paytv, per le quali pare si sia studiando un tipo di abbonamento che permetta di vedere qualsiasi contenuto su qualsiasi device, mentre le reti digitali, quelle che tra il 2010 e il 2011 ci spacciavano come il “futuro della televisione”, vengono appena menzionate come semplice contenitore di serie tv americane giudicate non idonee per la generalista. Per il resto, saranno probabilmente lasciate nell’attuale, disastrosa e inguardabile situazione.
Insomma, per Piersilvio Berlusconi il 2013 sarà come un reset per le reti Mediaset, che però di fatto non cambieranno di una virgola e proporranno nuovamente i soliti prodotti degli ultimi 10 anni. Che barba, che noia, come diceva qualcuna che lavorava in Mediaset ai tempi d’oro dell’azienda…