In queste ore le fans di Justin Bieber, il teen idol più famoso degli ultimi anni, sono veramente inferocite, e come tutti i “nativi digitali”, si radunano e sfogano sul web; su Twitter è infatti diventato trending topic, ovvero “argomento più twittato”, l’hashtag #vaffanculostudioaperto.
La pietra dello scandalo è l’edizione delle 18.30 di Studio Aperto, che non ha ignorato il megaconcerto tenutosi sabato 23 marzo 2013 a Bologna di Bieber, unica data italiana, alla quale sono accorse le “Beliebers” di tutta Italia. Dopo aver incensato la popstar e i suoi successi, il telegiornale di Giovanni Toti ha riportato le indiscrezioni uscite sui tabloid inglesi, secondo i quali Bieber starebbe vivendo una vita sregolata facendo così preoccupare tutto il suo entourage e la sua casa discografica.
Insomma, secondo Studio Aperto, il cantante, tra una rissa con i fans e un ritorno in albergo “ubriaco e in mutande”, si starebbe sempre più avvicinando alle sorti dei più celebri “bambini prodigio”, come Britney Spears e Lindsay Lohan, che non sono riuscite a gestire il loro grande successo vivendo dei periodi decisamente bui.
E forse i giornalisti di Italia1 si sono scordati delle sfuriate ricevute da Barbara d’Urso, rea di aver definito “bulle” le fans di Justin Bieber presentando un servizio di un episodio di cyber-bullismo nel suo Pomeriggio Cinque: aggredita su Twitter, fu costretta a fare ammenda il giorno dopo.
La descrizione non zuccherata del loro beniamino è stato sufficiente per far imbestialire le fans di Justin, le teen ager che come in ogni epoca si sentono incomprese e lontane dal mondo degli adulti nel quale si accingono ad entrare.
Stavolta però Studio Aperto è riuscito a mettere d’accordo questi due mondi così lontani; anche gli adulti, divertito da questo hashtag, hanno cominciato a prendere in giro il telegiornale, da anni oggetto di scherno sul web per la sua scarsa credibilità e i servizi decisamente trascurabili che propone..
Di seguito, una breve selezione dei Tweet di rabbia delle Beliebers accompagnati da quelli di scherno dei più grandi.