Non poteva andare tutto liscio. Al Festival di Sanremo 2018 è scoppiato il caso: il brano di Ermal Meta e Fabrizio Moro, Non mi avete fatto niente, non sarebbe inedito, perché uno degli autori aveva già scritto un pezzo praticamente uguale nel ritornello, presentato a Sanremo Giovani nel 2016, ma non arrivato alla fase finale. Se ne parla un po’ ovunque stamattina, perché il presunto “auto-plagio” riguarda proprio il brano che viene dato per favorito da settimane.
A complicare ancor di più le cose, è arrivata la totale impreparazione sia dei vertici Rai, che di Claudio Baglioni in merito. Durante la conferenza stampa di oggi, 7 febbraio 2018, il caso Meta-Moro è stato completamente evitato durante il discorso introduttivo, ma è stato tirato fuori – com’era logico immaginarsi – fin dalla prima domanda dei giornalisti.
Se Baglioni se ne è praticamente lavato le mani dicendo che era stato informato della situazione da poco e non aveva grosse notizie in merito, il vicedirettore di Rai1, Claudio Fasulo, fin dai primi momenti è sembrato “ottimista” riguardo al presunto plagio, sottolineando come nel regolamento sia consentito campionare o prendere stralci di altri brani fino al 30% del totale del brano stesso.
Il problema però, come è stato fatto notare dai giornalisti, è che questo non è certo un caso di campionamento, ma di ritornello identico, preso di peso da una canzone e inserito in un’altra. E la canzone auto-copiata era online sul sito della Rai fino a stamattina, essendo divenuta quindi anche un “prodotto commerciale”.
Già alla seconda domanda le certezze dei vertici Rai hanno iniziato a cedere e Baglioni si è reso conto che forse il problema era più grave di quello che gli era stato riferito. Il direttore Angelo Teodoli ha così liquidato tutte le domande con una frase standard, “stiamo ancora verificando”. Ma la questione è tutt’altro che banale e, forse, serviva maggior preparazione prima della conferenza stampa.