Tutto per mio figlio, quante puntate sono?

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Ad un giorno dalla conclusione di Mina Settembre 2, Giuseppe Zeno torna torna in onda su Raiuno con un nuovo ruolo da protagonista, per una fiction tratta da una storia realmente accaduta e di forte impegno sociale: Tutto per mio figlio, in onda lunedì 7 novembre 2022, alle 21:25, racconta infatti una storia avvenuta a metà degli anni Novanta.

Ma da quante puntate è composto Tutto per mio figlio? La fiction è in realtà un film-tv, composto quindi da una sola puntata, in onda in un’unica serata, lunedì 7 novembre, e dalla durata di circa cento minuti.

Tutto per mio figlio, la trama

Campania, 1996. Raffaele Acampora (Zeno) non è un magistrato, un giornalista o un poliziotto. Non è un personaggio importante, uno con un ruolo di contrasto delle organizzazioni criminali. Raffaele è un uomo come tanti. Ha una moglie, Anna (Antonia Truppo), che ama, e quattro figli, di cui il più grande, Peppino (Giuseppe Pirozzi), ha quattordici anni, e come molti ragazzi della sua età comincia a cercare la sua strada nel mondo.

Ma non è facile farlo quando vivi in un territorio dove le organizzazioni criminali dettano legge. Raffaele è un allevatore che “fa” i mercati, mestiere che ha ereditato da suo padre. Tutti giorni si sveglia prima dell’alba e percorre anche decine di chilometri per vendere gli animali che lui stesso ha allevato. Una vita dura, che però lui affronta a testa alta con il piglio di chi sa di far bene il suo lavoro.

Purtroppo però i tentacoli della camorra non risparmiano nemmeno il suo settore. Ogni settimana Raffaele e i suoi colleghi sono vittime del racket criminale, che impone loro il pizzo e vessazioni di ogni tipo. Fino a quando, un giorno, Raffaele decide di ribellarsi. Fonda un sindacato e, con la sua forza d’animo contagiosa, convince i suoi colleghi a iscriversi.

Collabora con la polizia e la magistratura, denuncia, fa nomi. È consapevole del rischio che corre. Sa che Anna e tutti i suoi familiari sono preoccupati per lui, ma ormai non può e non vuole tornare indietro. La camorra cerca in ogni modo di farlo smettere, prima con offerte e poi con minacce e intimidazioni.

Ma Raffaele ha detto agli iscritti del sindacato che avrebbe difeso i loro interessi, e ha una parola sola. Per questo viene ucciso. Raffaele Acampora era una persona comune, ha detto no, ha resistito, pagando con la vita il suo coraggio e il suo senso di giustizia.

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