Cosa capita alle reti digitali, specialmente a quelle che mandano la roba già bollita e ribollita dei canali maggiori, quando le reti generaliste sono a loro volta a corto di idee e sono sommerse di film in replica pur essendo in pieno inverno? Quello che sta capitando a Mediaset Extra.
Orfana delle grandi produzioni di Canale5 – Zelig in onda una settimana sì e una no e senza che nessuno ne senta la mancanza e Italia’s Got Talent su cui probabilmente vige il divieto (De Filippiano?) di essere replicato – Mediaset Extra è in grave crisi soprattutto in prima serata, fascia oraria in cui solitamente vanno in onda le repliche dei prime time Mediaset. E come fare a coprire tutte le 7 serate della settimana? Ci si arrangia, ed è così che a pochi mesi di distanza ci vengono propinati nuovamente The Winner Is e Fratello maggiore, e per tamponare l’emergenza si cade addirittura nel ridicolo.
La serata del venerdì accoglie Extranight, un ciclo di trasmissioni dedicato a Teo Mammucari che trasmette ogni settimana una puntata qualsiasi di uno dei tanti programmi del conduttore. Si è partiti con Fenomenal la settimana scorsa e si proseguirà tra qualche giorno con The Cube e, venerdì 8 marzo sarà la volta di The Call – Chi ha paura di Teo Mammucari?, tutte produzioni tanto recenti quanto trascurabili (e dimenticate dal pubblico).
Si cade nel ridicolo perché in Mediaset, nonostante l’archivio sconfinato, si pensa a dedicare un ciclo di trasmissioni a Teo Mammucari e non a chi veramente ha fatto la storia della tv: Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, Lorella Cuccarini, Raffaella Carrà, Mike Bongiorno, ma anche Gerry Scotti o Paolo Bonolis. Con nomi come questi, non ce ne voglia Mammucari che di strada da fare ne ha ancora tanta, vedere un ciclo di prime serate incentrato su di lui è assurdo.
Ma si tratta solo della punta dell’iceberg della crisi in cui è caduta Mediaset Extra; tra telefilm replicati a ripetizione (lunedì ripartiranno I Cesaroni alle 19 per l’ennesima volta) e trasmissioni che cambiano collocazione oraria ogni paio di settimane (Tira e molla sempre lunedì subirà il quinto cambio d’orario in pochi mesi, così come Sarabanda, mentre le pillole di Scherzi a parte si fanno spazio come un orrendo Blob), il daytime appare da tempo un puzzle dove tutto viene gettato alla rinfusa e senza logica giusto per star dentro con gli orari.
A proposito: è partita oggi la primissima edizione di Sarabanda, datata 1997, quando ancora la trasmissione era seria. Quanto durerà?