È stato un Nichi Vendola risoluto, determinato ma anche emozionato quello che abbiamo visto questa sera a Che tempo che fa.
Il presidente della regione Puglia e leader di Sel ha partecipato al programma di Fabio Fazio alla luce degli ultimi eventi che hanno sconvolto la politica italiana, dalle elezioni anticipate fino allo tsunami Grillo passando per la soddisfazione riguardante l’elezione dei presidenti di Camera e Senato, rispettivamente deputati di Sel e PD (è un momento di bellezza e umanità straordinaria, testimone del nostro tempo). Fabio Fazio ha avuto occasione di spaziare su un ampio ventaglio di argomenti, uno su tutti il fenomeno del Movimento 5 Stelle e il suo impressionante risultato elettorale.
“Il terremoto è una domanda disperata di cambiamento: noi possiamo fare due cose, o andare incontro al cambiamento o chiuderci nel palazzo. Io penso che la prima sia l’opzione migliore” ha detto Vendola, precisando anche che “il cambiamento non può dipendere da una rappresentanza del cento per cento, io aborro chi vuole occupare tutte le posizioni del potere“. Come ogni buon talk politico che si rispetti, si è anche parlato di Silvio Berlusconi, che però il presidente di Sel non ha mai citato direttamente, una mossa sottile ma sicuramente d’impatto:“il più grande teleimbonitore del mondo ha fatto la sua migliore performance, inviare la lettera dell’IMU è equivalso a mettere soldi direttamente in tasca agli italiani, purtroppo nel nostro paese c’è la tendenza ad una certa furbizia levantina, ad un illegalismo diffuso“.
A conclusione dell’intervista, un altro tema di grande attualità politica: il caso Matteo Renzi. Nichi Vendola ha scherzato quando ha detto –a proposito, non ha una domanda di riserva?- ma allo stesso tempo ha tenuto a sottolineare che –Renzi è una grande risorsa per il PD, anche grazie alla sua “stravaganza” se vogliamo, ma parlare di Renzi oggi equivale a indebolire il ruolo che Bersani dovrebbe avere“. Un ultimo interessante punto di vista, infine, ci è stato offerto sul futuro presidente della Repubblica “continuiamo a dare al paese una speranza, un cambiamento, pensiamo magari ad una candidata donna”.