Fa scalpore un nuovo show proposto in Danimarca ogni martedì sera sul canale DR2, dove giovani donne avvolte in una vestaglia si denudano di fronte al conduttore e ad un ospite, lasciando che i due uomini commentino e giudichino in libertà le loro parti anatomiche (QUI il video del promo tv).
Il conduttore, Thomas Blachman, su cui sono piovute addosso diverse critiche, si difende dalle accuse spiegando che l’intento è di “mostrare ciò che pensano davvero gli uomini”.
Uhm.
Non so. Osservare due simpaticoni che – spaparanzati sulla sedia e con l’occhietto birichino – commentano senza remore la forma del seno o dei glutei di una modella migliora in qualche modo la nostra giornata?
Cos’è, una lezione di anatomia comparata? Di chirurgia plastica? Di ginecologia?
Ri-uhm.
Ma non è solo questo. C’è di più. C’è di mezzo la privacy, il cyber-esibizionismo e fors’anche il concetto di “mistero / magia”.
Il mistero, già. Il mistero a volte serve. Senza di esso, infatti, non c’è magia. Senza mistero c’è verità nuda e cruda, certo… ma rischian di non esserci sogni, né fantasie.
Sapere ciò che pensano due guardoni del vostro sedere è ciò che definireste “show efficace”?
E ancora, più in profondità: questa voglia matta di spulciare per forza ogni minimo dettaglio della vita e dei pensieri altrui – voglia che si è acuita con l’avvento di internet, dei cellulari, dei reality show – è utile? Ne ricaviamo qualcosa? E’ davvero indispensabile?
Dipende dall’ambito e dal contesto, suppongo. Gradirei verità se venissi ingannato, gradirei magia se dovessi parlar di Babbo Natale.
(Babbo Natale è verità o è poesia? E’ inganno o magia?)
Oh, well. Forse questa trasmissione danese non è verità o magia, ma solo una provocazione.
Può darsi. Però…
Però sembriamo tanti piccoli tecno-pettegoli, a volte. Lì a sbirciar le vite altrui… e a far sbirciare la nostra. Da questo punto di vista, ripeto, non è obbligatorio far sapere sempre a tutti quel che si fa, quel che si dice, quel che si pensa.
(ciò che io chiamo pornografia emotiva / dei sentimenti, così in voga anche in tivù)
Non tutto ciò che viene condiviso su Facebook & affini, ad esempio, è meritevole d’esser letto. Le lacrime trasmesse durante i lunghi pomeriggi di Canale 5 o Rai 1, uh, non sono così necessarie. Così come il parere di un danese pelato sulle forme d’una ragazza non è così essenziale.
(e non è questione d’essere bigotti o meno, sia chiaro. A me non crea disagio: così com’è non mi dice nulla, che è cosa ben diversa)
Personalmente ritengo che questo stia diventando un variopinto “pornomondo”, dove cose di poco conto vengono spesso mostrate più del necessario – e dove, al contrario, cose rilevanti che dovremmo magari conoscere vengono scientemente celate…
Ma sto divagando.
In sintesi: un programma del genere, a parte un certo grado di voyeurismo spiccio, cosa propone? Due tizi fissano il monte di Venere di una giovine e ci fan su dei gran discorsi. So what? Va bene, la donna è fonte di somma ispirazione, ma il livello qui rasenta più quello delle commedie sexy con Alvaro Vitali e la Fenech che quello della Maya Desnuda o la Venere del Botticelli. Verso che tipo di società stiamo dirigendoci, esattamente?