Un servizio appena mandato in onda da Le Iene Show ha dato nuove notizie su Giuseppe Uva, un uomo di 43 anni morto in circostanze misteriose nel 2008, dopo essere finito in caserma dai Carabinieri per una bravata compiuta con un amico mentre era in stato di ebbrezza. Da tempo il programma di Italia1 sta seguendo questo caso dai contorni oscuri, cercando risposte e raccontando una presunta verità che, a quanto pare, non è quella del Tribunale di Varese.
Ad occuparsi del caso è sempre l’inviato Mauro Casciari, che ha intervistato più volte la sorella di Giuseppe, Lucia Uva, dandole la possibilità di chiedere giustizia e fare pubblicamente delle domande sulla morte del fratello, il cui corpo era pieno di lividi e i vestiti erano insanguinati (tutto documentato da fotografie scattate dalla sorella stessa). Fino a pochi giorni erano indagati solo dei medici che avrebbero dato un cocktail di farmaci sbagliato all’uomo, provocandone la morte, ma le “indagini” si sono fermate lì.
Ora c’è stato un “passo avanti”: il Tribunale di Varese ha avviato dei nuovi procedimenti. Sì, a carico di Lucia Uva, Mauro Casciari e del direttore di Italia1. L’accusa è di diffamazione aggravata a causa di affermazioni, andate in onda nei vari servizi proposti, lesive dell’onore e del prestigio delle Forze dell’Ordine.
Ma se già questa notizia ha dell’incredibile, ancor più surreale è una possibilità ventilata nel corso del servizio di stasera: “grazie” a queste querele per diffamazione, il fascicolo su Giuseppe Uva potrebbe non essere più “inerte”, dato che le indagini starebbero proseguendo. Questo potrebbe essere il motivo del rigetto della domanda presentata da Lucia Uva per lo spostamento delle indagini in un altro tribunale.
Buffo, no? Chi cerca una verità che ancora non c’è, viene messo a tacere con metodi francamente discutibili. A voi alcune immagini del servizio andato in onda stasera, che ha riassunto anche i servizi precedenti. Attenzione, alcune immagini mostrano il corpo martoriato di Giuseppe Uva dopo la sua morte e sono particolarmente forti.