Ebbene sì, c’ero anche io alla conferenza stampa di presentazione di The Voice of Italy 2 lunedì scorso a Milano, per la prima puntata in onda stasera su Rai2. Nell’imponente teatro di posa di via Mecenate (sono lì gli studi “importanti” di mamma Rai nella città meneghina, compreso quello di Che tempo che fa), schierati in prima fila oltre ai coach – Raffaella Carrà, Piero Pelù, Noemi e J-Ax -, tutto il settimo cavalleggeri direttivo/produttivo, dal Direttore di Rai2 Teodoli agli autori Pasquale Romano e Marco Tombolini (proprietari tra l’altro della Toro Produzioni, la casa produttiva del programma) e il deus ex machina Gianmarco Mazzi (ex direttore artistico del Sanremo di Morandi), sorvegliato da lontano dal suo “tutore” ed agente Lucio Presta.
Una bella concentrazione di “papaveri” che contano, penserete voi, che mi avranno portata a tessere contatti e rapporti di laido e viscido “pierraggio”. Macché!! Il mio pensiero era già tutto proiettato al buffet di commiato. Tuttavia, nonostante le mie capacità attentive fossero piuttosto focalizzate sul ristoro che mi attendeva, qualche cosa l’ho pure sentita. Al di là della prosopopea di rito (quanto semo bravi, quanto semo fighi), va riconosciuta una suggestiva mise en place del programma: sontuosa scenografia e suggestive soluzioni.
Ma ciò che si è profilata come la vera marcia in più di una formula che (va detto) l’anno scorso ha un po’ faticato a imporsi, si direbbe proprio la new-entry J-Ax: visto così, con quel berretto di lana calato sulla fronte (che poi fuori è primavera, non so se mi spiego) e i piedi messi sul tavolo come il Lucignolo della classe, non gli dai cinque lire. Poi però interviene e dice cose non solo sensate, ma anche interessanti, sia sul ruolo dei coach, sia sul perchè della sua presenza che rappresenta una dichiarazione di sensibilità a nuove (che poi nuove si fa per dire, visto che ci sono da oltre un decennio) musicalità.
E l’ha detto come di norma la gente della tv non parla: senza peli sulla lingua. Vuoi vedere che questa edizione diventa più interessante? Me lo conferma anche la Carrà, sig.ra di tutt’altro stile e cifra artistica, che non manca mai di sottolineare quanto sia felice di avere accanto il summenzionato.
Certo che se i due conduttori – Federico Russo e Valentina Correani – avessero un quinto dell’argento vivo che ha questa signora di 70 anni suonati, male al programma non farebbe. Non vorrei che poi finisse come l’annunciato e sedicente succulento buffet: tanto atteso…ma al palato una ciofeca. Ahimè.