Difficile non vedere, nella “D’Urso-intervista” a Giovanni Toti trasmessa oggi 13 aprile 2014 durante Domenica Live, l’inevitabile pegno politico che la sempre volenterosa Barbara D’Urso ha dovuto pagare a Silvio Berlusconi in vista delle imminenti elezioni europee. E infatti si respirava aria di famiglia negli studi di Canale5, in un tripudio di affettuosità che la bislacca di Cologno Monzese e l’ex direttore di Studio Aperto e del Tg4 si sono scambiati vicendevolmente, uniti dai trascorsi professionali ma anche e soprattutto dall’amore per voi-sapete-chi.
Introdotto piuttosto incongruamente da It’s my life di Jon Bon Jovi, lo zuccheroso colloquio ha subito palesato la propria natura di operazione simpatia studiata a tavolino per conferire un po’ di carisma all’insipido candidato al Parlamento Europeo con Forza Italia nonché consigliere politico di Berlusconi.
“Giovanni mangia moltissimo! E’ fantastico andare a cena con lui perché gli piace mangiare!” squittisce Barbara sdilinquendosi su quanto ami frequentare Toti e la moglie. Omaggi subito ricambiati dal pacioso Toti: “I tuoi programmi fanno ascolti e hanno tanta pubblicità, questo è un bene non solo per Mediaset ma per l’intero paese”.
E mentre i telespettatori si interrogano sul senso da dare a quest’ultima asserzione, Toti si lancia nell’elogio sperticato di Santa Mediaset, la società che “rispecchia il mondo della meritocrazia berlusconiana. Berlusconi ha creato un mondo dove il valore delle persone conta davvero. Sono entrato qua che non conoscevo nessuno e alla fine sono diventato direttore di Studio aperto e del Tg4”. Se non è meritocrazia questa!
Punteggiata da scrosci di applausi che compaiono sempre, guarda caso, nei momenti di maggiore Silvio-adulazione (claque appositamente preparata? Suvvia, non siate maliziosi!), la D’Urso-intervista si sofferma su Francesca Pascale, “un ingresso provvidenziale nella vita del presidente”. Una donna “intelligente, che capisce la politica” e non si merita le malignità che le sono piovute addosso. Anche se Toti – parlando sperabilmente a titolo personale – comprende “che sia facile essere gelosi di una persona che sta accanto a Silvio Berlusconi”.
Un pensierino un po’ meno affettuoso per gli svariati traditori di Berlusconi, dalla recente fuoriuscita di Paolo Bonaiuti a quella ormai storica di Angelino Alfano: Toti ricorda minaccioso che tutti coloro che si sono allontanati dall’ombra di papà Silvio hanno fatto una brutta fine, compresi personaggi come Gianfranco Fini che “avevano uno spessore politico certamente superiore a quello di Angelino Alfano”.
Per fortuna che “Berlusconi è una persona molto comprensiva, anche troppo. Ragiona in modo pre-politico, umano. I suoi collaboratori hanno con lui un rapporto che va oltre l’attività politica, lo sai anche tu Barbara!”.
Barbarella lo sa, e in nome dell’affetto che la lega a Silvio è stata disposta perfino a sacrificare una mezz’oretta dello spazio solitamente dedicato al trash per cucire un po’ di carisma addosso al bambolotto Toti. Se non è riconoscenza questa!