Che i vip – conduttori, autori televisivi, showgirl e quant’altro – facciano un uso improprio dei social network, Facebook e Twitter in particolare, è fuori discussione. Tra dichiarazioni “spontanee”, insulti a giornalisti o fan che li criticavano e giudizi che li espongono a commenti non particolarmente pacati da parte dei cosiddetti “followers”, se ne sono viste davvero di tutti i colori.
A quanto pare se ne sono accorti anche i vertici Rai, che hanno pensato di mettere un freno a questa moda diramando una circolare piuttosto dura:
Negli ultimi tempi si è verificato un numero sempre crescente di casi in cui sono state rilasciate, con diverse modalità, da parte di dipendenti e collaboratori dell’Azienda, dichiarazioni improprie agli organi di informazione […] Alla luce dell’evoluzione tecnologica e produttiva dei mezzi e sistemi di comunicazione, quanto stabilito con riferimento alle dichiarazioni agli organi di informazione, deve intendersi riferito anche alle dichiarazioni rilasciate su siti internet, blog, social network e similari.
Il testo fa riferimento alle circolari sulla comunicazione aziendale, che prevedono una richista di autorizzazione prima di rilasciare dichiarazioni “pubbliche” e il divieto di rilasciarne di potenzialmente lesive per l’azienda. Anche quelle di blog e social network sono state quindi equiparate alle dichiarazioni pubbliche.
Le proteste dei dipendenti e dei collaboratori Rai non si sono fatte attendere, anche perché nell’ultima parte della circolare si faceva notare che
non verranno tollerati comportamenti in contrasto con la richiamata normativa aziendale
C’è stato chi ha parlato di “editto”, chi di “bavaglio”, chi ancora di “minaccia alla libertà di espressione”. Tutti gli habitué dei social network, a botta calda, si sono adirati, esprimendo la propria volontà di non smettere di postare, andando quindi contro le decisioni aziendali.
C’è anche chi però ha interpretato in alto modo la circolare, come ad esempio Giancarlo Leone, manager Rai, che proprio dal suo profilo Twitter ha spiegato che non ne vede intento censorio, ma piuttosto si sia voluto evitare che sui social i personaggi dello spettacolo pubblicassero dichiarazioni improprie (come potete leggere nell’immagine in fondo all’articolo).
Ora, sembra surreale che sia dovuta intervenire la dirigenza Rai per dare un freno all’abuso dei social network da parte dei dipendenti dell’azienda, quando sarebbe bastato un minimo di buon senso da parte di ogni singolo vippetto.
Dopo le proteste è arrivata anche un’ulteriore nota da parte dei vertici Rai, che sottolineava come non fosse stato messo alcun bavaglio ai dipendenti, visto che
le norme relative alle dichiarazioni agli organi di informazioni esistono già da tempo e sono state contestualizzate alle nuove modalità di comunicazione mediatica ormai in atto