Immanuel Casto, il cantante e performer re del “porn groove”, molto conosciuto a livello nazionale sebbene non nei canali musicali “ufficiali”, si scaglia contro OpenSpace, il programma di Italia1 condotto da Nadia Toffa, nel quale è stato ospite nella puntata di ieri, 25 ottobre. Immanuel è stato ospitato per un dibattito sull’omogenitorialità e sulle famiglie glbt, che vedeva protagonista anche l’ex Governatore della Lombardia Roberto Formigoni, da sempre conosciuto per le sue posizioni di chiusura verso matrimoni gay e adozioni per persone dello stesso sesso.
Un dibattito che ha lasciato ben più di uno spettatore senza parole, viste le modalità di trattazione del tema e alcune sparate degli ospiti, e che non ha convinto per primo proprio uno dei suoi protagonisti, che dalla sua pagina Facebook stamattina si è lamentato pesantemente del programma.
Il cantante inizia raccontando di aver scelto di non dare notizia della sua partecipazione al programma non far patire ai suoi fan il supplizio che ha patito lui, ossia ore di attesa dietro le quinte “costretto ad ascoltare le peggiori aberrazioni“, e poi cinque minuti in studio per dire la sua. Poi ha continuato:
La cosa che mi ha più colpito è stato il pubblico in sala che applaudiva con foga Formigoni ogni volta che ripeteva (come un mantra) “bisogna pensare ai bambini! bisogna pensare ai bambini”. Sembrava di essere in un episodio di South Park. Tra le peggiori oscenità sentite riporto che “un bambino concepito in provetta è un essere sintetico che crescerà disturbato” (Formigoni) o che “la scienza e la psicologia hanno dimostrato che il cervello femminile è programmato per cucinare ed essere empatico” (Una donna del pubblico).
Casto ha polemizzato anche nei confronti del contesto “da circo” e si è detto rattristato dal suo vicino di sedia, un insegnante di religione che, nonostante le “pulsioni omosessuali”, si scagliava contro le unioni civili. Parole, le sue, che ci trovano assolutamente d’accordo. Di seguito il messaggio completo del cantante, cliccate per ingrandire.