Ha del surreale (tanto per cambiare) quanto accaduto ieri a Pomeriggio Cinque. In collegamento con Barbara d’Urso c’era ancora una volta Loris Gozzi (o Gozi), il “supertestimone” del caso di Roberta Ragusa, settimanalmente ospite del contenitore pomeridiano di Canale5 (di quanto il programma si occupi del caso, abbiamo già parlato in tempi non sospetti).
Quest’oggi Gozzi non si è limitato a ribadire la propria versione sulla sparizione della Ragusa, già raccontata decine di volte in tv – e apparentemente credibile – ma ha fatto ulteriori rivelazioni choc raccontando quanto gli è stato a sua volta svelato pochi giorni fa da una persona al momento anonima: il corpo della donna sarebbe stato bruciato in un forno crematorio.
Gozzi reputa fondata questa ipotesi, perché questo anonimo amico avrebbe fatto nomi e cognomi e avrebbe fornito particolari che coinciderebbero con la versione dello stesso supertestimone. Ma la cosa incredibile è che di questa notizia (chiaramente tutta da verificare) raccontata ieri a Pomeriggio Cinque le forze dell’ordine sono ancora all’oscuro.
Gozzi ha infatti spiegato di essere in attesa che l’altra persona si rechi spontaneamente dai Carabinieri per raccontarla da ormai quattro o cinque giorni. Dato che pare non stia però adempiendo al suo dovere, sarà Gozzi in persona a “trascinarlo” a testimoniare nei prossimi giorni.
Senza entrare nel merito della possibile veridicità delle affermazioni, ci preme far notare come non solo avvengano “processi televisivi” – come si dice ormai da tanti anni -, ma le reti svolgano ormai addirittura un ruolo di “raccolta testimonianze”, sostituendosi in tutto e per tutto alle forze dell’ordine. Della serie, ispira più fiducia una faccetta di Barbara d’Urso che una divisa.