Nel corso dell’intervista appena trasmessa da Che tempo che fa, Jovanotti ha presentato il suo “Backup 1987-2012”, greatest hits che raccoglie 25 anni di successi. Un unico aggettivo per descriverlo: travolgente. Una personalità gigantesca e a tratti fuori dalle righe, ma senza dubbio unica e soprattutto genuina.
Fabio Fazio diventa minuscolo di fronte a lui, che gesticola costantemente, che si muove avanti e indietro sulla sedia, che fa sua l’intervista quasi cercando di scambiare i ruoli. E mi permetto di dire, fossero tutti così gli ospiti: Lorenzo Cherubini si dona al pubblico in modo sincero, parla di musica, di cinema, di letteratura (“sono andato a presentarmi a Vargas Llosa“) di una vita talmente quotidiana da sembrare assurda per una star come lui. Giusto per fare un esempio, ha raccontato di come porta fuori il cane a fare la cacca, ma con una naturalezza e una simpatia disarmanti.
E dire che di motivi per fare lo smargiasso ne avrebbe a pacchi. Più di un milione e trecento followers su Twitter e Facebook, 25 anni in testa alle classifiche e un tour che la prossima estate lo porterà nei più grandi stadi d’Italia, il che equivale alla definitiva consacrazione artistica (prima di lui altri mostri sacri del pop nostrano come Vasco Rossi, Ligabue o Laura Pausini).
Nel corso dell’intervista si è dunque parlato di questo tour ciclopico ma anche di quelli più piccoli che ha organizzato negli Stati Uniti, dove quasi nessuno lo conosce e dove i concerti finivano per diventare “un po’ come le feste di paese, le feste delle medie, con il gioco della bottiglia!“; ma l’ospitata da Fazio è servita anche per promuovere la sua raccolta, un compendio completo dei suoi 25 anni di carriera, che l’hanno portato ad alcuni risultati straordinari.
Jovanotti ricorda per esempio “quando ho conosciuto Pavarotti a Modena, quando sono andato a Milano a presentarmi a Claudio Cecchetto, i programmi fatti con Baudo, quella volta che Raimondo Vianello mi ha riconosciuto nei corridoi..“. Un “tutto” che diventa leitmotiv dell’intervista, tanto che Fazio (al quale stasera brillano gli occhi come quando sta con Roberto Saviano) ha sentito il bisogno di chiedere a Jovanotti se questo backup totale rappresenti la scelta di una nuova strada: la decisione di emigrare per un anno (New York, “un vortice impazzito”) potrebbe essere la risposta a questa domanda. Ma un nuovo inizio comporta anche un’evoluzione e l’elettronica del singolo “Tensione Evolutiva” (il cui video è stato diretto da Gabriele Muccino) ne è la conferma.
Jovanotti si congeda con uno smagliante sorriso e una stretta di mano a Fabio Fazio, che conclude dicendo “Lorenzo è una delle poche persone di cui possiamo essere contenti in questo paese“. In una giornata come questa, mai frase fu più azzeccata.