Ma chi sono questi Marta sui Tubi? È una domanda che negli ultimi giorni abbiamo sentito ovunque, da Mara Venier a La vita in diretta a L’Arena di Massimo Giletti, ma sostanzialmente in ogni salotto televisivo popolato da personaggi over 40, ovvero tutti. Ed è un vero peccato che queste persone non sappiano che gruppo hanno davanti, perché a parer mio sono una vera svolta nella storia del Festival di Sanremo.
Questo Festival evidenzia il netto divario cultural-musicale esistente tra la generazione “nativa digitale” e quella precedente che, per conoscere un brano, deve attendere un passaggio radiofonico. Divario che porta i “non correttamente informatizzati” a trovare incredibile la partecipazione tra i Big di una band che di fatto, Big, lo è davvero. Chi sono dunque i Marta sui Tubi? Sono un gruppo musicale attivo da oltre 10 anni, con all’attivo cinque album, un DVD, un Extended Play e innumerevoli singoli. Ma non solo. Parliamo di un gruppo che da anni gira l’Italia portando la sua musica in tutta la penisola, acclamatissimo da una buona fetta di giovani che li conoscono almeno di nome, mentre è bene ricordare che i blasonatissimi artisti Sanremesi sono costretti ad andare a cantare in Russia per avere un po’ di pubblico.
I Marta sui Tubi, oltre alle loro due canzoni, portano all’Ariston l‘innovazione culturale, rappresentano il nuovo approccio dei giovani alla musica, che nell’era di Internet viene scelta autonomamente dai ragazzi senza lasciarsi trascinare troppo dalle imposizioni delle radio generaliste, rendendo così popolare quel che veramente il popolo chiede, e non quel che la gente è costretta a sentire per scelte dall’alto; insomma, un passo avanti verso la libertà. Il Festival da tutti considerato poco popolare è in realtà il più popolare degli ultimi tempi.
E quindi, è ora che Mara Venier, Massimo Giletti e tutti i dinosauri dei salotti televisivi (e i loro ospiti) la smettano di ironizzare sul nome di questi “sconosciuti”, che nella generazione sotto i 30 anni sono invece molto più conosciuti delle loro stesse trasmissioni. Basta con “Marta chi è? È una bella donna?“, oppure “Chi è Marta e chi i tubi?“, oppure “Marta sui Cubi“, storpiandone il nome. E si porti rispetto ad una band che porta al Festival la vera scelta popolare giovanile del 2013.