La figura della fondatrice del Movimento dei Focolari, che oggi conta due milioni di persone nel mondo, è protagonista di un film-tv per Raiuno. Chiara Lubich, in onda il 3 gennaio 2021, ripercorre infatti la vocazione della protagonista e le sue azioni volte a promuovere un’ideale di unità e fratellanza.
Ma da quante puntate è composto Chiara Lubich? Il film-tv, diretto da Giacomo Campiotti e girato a Trento, è stato pensato per andare in onda in un’unica serata, durante cui il racconto parte dalla convocazione della protagonista da parte del Sant’Uffizio per ripercorrere le sue azioni nella Trento della Seconda Guerra Mondiale.
Chiara Lubich film, trama
Siamo a Trento, è il 1943. La città è oltraggiata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Chiara (Cristiana Capotondi), giovane maestra di scuola elementare, deve interrompere la lezione per condurre i bambini in salvo in un rifugio antiaereo. Là, nel tempo sospeso del bombardamento, ritrova alcuni amici: Ines (Aurora Ruffino) ed Enrico (Stefano Guerrieri), prossimi al matrimonio, Natalia (Valentina Ghelfi) e Dori (Sofia Panizzi) che sognano anche loro una famiglia.
Chiara invece vorrebbe solo avere delle risposte ai grandi interrogativi che la attanagliano. Alla fine dell’allarme, Trento mostra le sue ferite tra le macerie. Chiara ritrova i genitori e le sorelle. Suo fratello Gino (Eugenio Franceschini), medico dell’ospedale, è impegnato a curare i tanti feriti. Qui Chiara vede la tragedia con i suoi occhi. Tutto il suo mondo trema.
Afflitta dalla devastazione e dal dolore che vede intorno a sé, Chiara cerca disperatamente di dare un senso a quanto sta accadendo. La situazione peggiora all’indomani dell’armistizio di Badoglio dell’8 settembre. Il Paese è allo sbando.
Gino decide di unirsi ai partigiani e combattere in prima linea. Enrico ed Ines rimandano le nozze perché il ragazzo decide di affiancare invece i soldati tedeschi. I progetti di tutti sono messi in discussione. Chiara, alla ricerca disperata di un senso, vaga per la città distrutta e, davanti ad una statua della Madonna, si sente chiamata a consacrarsi a Dio, l’unico ideale che sembra non crollare.
La decisione di vivere concretamente il Vangelo, condiviso con le sue amiche, scatena le reazioni dei benpensanti, tra cui il padre di Ines, Vittorio (Roberto Citran) un gerarca fascista che ha minacciato di morte Gino, e che non tollera che la loro figlia frequenti Chiara.
“Che tutti siano uno”, è questo il versetto del Vangelo che più ha colpito Chiara e che diventa il suo programma di vita, scandaloso e incomprensibile per chi, stremato dalla guerra, cerca prima la vendetta della giustizia. Mentre tutti riparano in montagna, Chiara, a malincuore, si separa dalla sua famiglia e decide di rimanere a Trento per aiutare chi ha più bisogno.
La stessa scelta viene fatta dalle sue amiche e le ragazze trovano una casa dove poter vivere insieme. Nascerà così quello che sarà poi chiamato il primo ‘focolare’, il nucleo iniziale della nuova comunità attorno a cui si svilupperà il Movimento. Sebbene la diffidenza nei loro confronti aumenti, Chiara e le sue compagne vanno avanti per la loro strada e si dedicano ai più disagiati, ai malati, ai poveri.
Nel clima d’odio che il conflitto ha generato, si preoccupano di favorire la riconciliazione, sanare le ferite e progettare un futuro migliore per l’umanità. Quando Gino viene arrestato tra i partigiani in montagna, Chiara è costretta a chiedere aiuto proprio al padre di Ines il quale però si rifiuta di aiutarla e la accusa del furto di un gioiello di famiglia che in verità Ines aveva donato alla causa del focolare.
La guerra finalmente finisce e Chiara può riabbracciare la sua famiglia ma la realtà è cambiata. Ora è il padre di Ines a chiedere d’intercedere per la sua vita… Intanto intorno a Chiara si sono radunate sempre più persone, dando così vita al Movimento dei Focolari. Una donna a capo di un movimento laico, impone l’intervento del Sant’Uffizio…