È un inizio di luglio ricco di esposizione mediatica, quello di Cristina Parodi, e non poteva essere altrimenti, dati i grandi cambiamenti che sta attraversando la sua vita professionale. Passare dall’affermatissima Mediaset alla piccola corazzata di La7 dopo addirittura 22 anni di carriera non è certo un avvenimento che puo’ passare inosservato.
In una settimana sono state pubblicate ben due interviste – una molto “familiare” su TV Sorrisi e canzoni, in stile intervista doppia con la sorella Benedetta, e l’altra sul più glamour Vanity Fair, ben più pepata – che svelano qualcosa in più su ciò che le vedremo fare sul settimo canale del telecomando:
Il programma sarà diviso in due parti, una dalle 14 subito dopo il telegiornale, più orientata all’informazione, e una nel tardo pomeriggio, tra le 17.45 e le 18.15, dedicata ai cosiddetti “temi leggeri”.
Esordisce così l’articolo uscito su Vanity Fair, confermando quindi le voci che volevano il programma della Parodi – che apprendiamo essere provvisoriamente intitolato Cristina Parodi Live – inserito nello slot del primo pomeriggio, l’unico della rete di Telecom Italia non ancora rivitalizzato e fino ad ora occupato da film belli, ma decisamente vintage.
In questo modo la trasmissione giocherà d’anticipo rispetto ai concorrenti Pomeriggio Cinque e La vita in diretta (con la quale la Parodi si è detta comunque non in competizione), ma si scontrerà in diretta col nuovo Una settimana in famiglia, condotto da Lorena Bianchetti su Rai 2.
Importante notare anche la netta scissione tra la lunga parte d’attualità e il segmento del gossip, piazzato (casualmente?) proprio nella stessa mezz’ora in cui, sulla concorrente Canale 5, il competitor risulta penalizzato da diversi blocchi pubblicitari ravvicinati e dal TG5minuti. Proprio questo segmento farà da traino al riconfermato I menù di Benedetta, dando luogo ad una vera e propria staffetta televisiva tra le sorelle Parodi.
Nella stessa intervista, la Parodi sembra rassicurare gli spettatori riguardo al timore che si possano imbattere in un programma simile all’infotainment già in onda:
Proporremo storie positive, niente cronaca nera in modo morboso, solo gossip internazionale. Cercheremo opinionisti inediti, per esempio giornalisti stranieri che vivono in Italia. Puntiamo a un pubblico connesso a Internet e lo inviteremo a interagire con noi in video attraverso un software che si chiama My Cast e che garantisce un’immagine molto pulita, non tutta tremolante tipo Skype, per intenderci.
E pare che questo stile, differente da quello dei concorrenti ma obiettivamente non originale (gli interventi via webcam esistevano già nel 2006 nell’esperimento del sabato pomeriggio di Canale 5 “Tutti pazzi per i reality” di Roberta Capua), sia stato da stimolo alla giornalista per abbandonare il “posto fisso”, insieme alla paura di invecchiare dietro la scrivania del TG5 e all’impossibilità di innovazione sulle reti del biscione a causa della crisi.
Non sono comunque mancate alcune stoccate della giornalista: cita Aldo Grasso, da cui si aspetta fuoco e fiamme (“Sono abituata alle critiche feroci di Aldo Grasso. L’idea di me e mia sorella Benedetta sulla stessa rete lo ecciterà. Pazienza“); punta il dito verso il TG1, reo di aver nascosto delle notizie, al contrario del
TG5 che “non ha mai nascosto niente“, cita Pippo Baudo come esempio di personaggio televisivo che “non fa passi indietro“.
Infine, cede all’umana tentazione di ammettere di aver provato piacere nel sapere che, con la conduzione di Paola Perego, Verissimo non ottenne i consensi a cui la rete era abituata con la sua conduzione, omettendo però che il programma crollò con la conduzione di Benedetta Corbi e Giuseppe Brindisi, che la Perego fu chiamata a sostituire, con mille polemiche da parte dei suoi colleghi del TG5, dal mese di gennaio. Inoltre, le stesse ultime edizioni da lei condotte avevano perso lo smalto che ne avevano permesso l’affermazione, probabilmente a causa del sempre più ampio spazio concesso al “colore rosa della cronaca”, che hanno portato poi il programma ad essere uno degli scenari della dimenticabile querelle Albano-Lecciso.
Cristina Parodi si accinge comunque a diventare uno dei protagonisti della stagione televisiva 2012/2013, portando sicuramente la grande professionalità dimostrata in oltre vent’anni di carriera e, si spera, anche maggiori ascolti nel pomeriggio finora sonnacchioso di La7.