“Lo amo nonostante tutto. L’amore non ricambiato è sempre il migliore“. Chi twitta è Michela Rocco di Torrepadula, moglie dal 2002 del direttore del TgLa7 Enrico Mentana. La tapina è in ambascia per la sua relazione almeno dallo scorso Capodanno, quando lei lo accusò – sempre via Twitter – di averla lasciata sola coi due figli mentre lui passava le feste con quattro amici. Ma perché un ex Miss Italia (che quindi non si intuisce dalle sembianze “cozziformi”) deve pervicacemente insistere con “accanimento terapeutico” a resuscitare una storia con elettrocardiogramma piatto?
In realtà Michela non è né la prima, né l’ultima donna famosa ad amare senza esser riamata. Mi viene in mente la ex presidente della camera Irene Pivetti, famosa ai tempi per i suoi arcigni tailleur e il suo piglio tutt’altro che tenero, che però annunciando a La Vita in Diretta di essere stata lasciata dal marito Alberto Brambilla, ribadiva di sentirsi ancora sposata.
Di fatto, diceva, lui poteva fare quello che riteneva, ma lei si sarebbe sentita sempre sua moglie e non aveva intenzione di rifarsi una vita. Salvo, riconoscere, nel novembre 2012, che “il periodo di lutto era finito” e che si era ormai rassegnata: Deo gratias!
Questo per dirvi che la vicenda riguarda donne anche “insospettabili”: basti pensare che pure Oriana Fallaci (sì, proprio lei, quella che si permise di sfilarsi in segno di sfida il chador al cospetto dell’ dell’Ayatollah Khomeini uscendone viva) implorava un uomo di amarla innondandolo di lettere, bigliettini e suppliche nelle quali arrivava anche a pregarlo di permetterle “di pulirgli le scarpe”.
Invocazioni, promesse di sottomissione che dall’indomita Oriana uno non si aspetterebbe mai: lei era disposta a tollerare che lui avesse scappatelle “con ragazze più ricche e più snob”, accettare che lui non la volesse sposare, non volesse dei figli né volesse viverci insieme.
“E anche se ora tu non mi vuoi bene, o me ne vuoi solo un pochino” – scriveva come riportato nel libro di Cristiana De Stefano Oriana. Una donna – “penso che se riesco a resistere, cioè a vivere, può darsi che anche tu un giorno riesca a volermene: e allora sarà il giorno del miracolo e potrò permettermi di finire sotto un tram (…)“.
Oggetto del desiderio tale Alfredo Pieroni, giornalista di stanza a Londra, assai meno famoso di lei già in quel 1958, come negli anni a venire. Nel senso: mica Richard Gere! E va bene che l’amore è cieco…ma qui si dimostra anche audioleso!