Dopo più di 15 anni di Sky, preceduti dalla celebre Tele+, il calcio italiano abbandona l’esclusiva del satellitare e dall’anno prossima andrà in scena integralmente sul portale online di Dazn. Sorte analoga spetta anche alla Champions League che andrà sì in onda su Sky, ma che verrà trasmessa anche sul portale online di Amazon Prime Video che, dal canto suo, ha messo in piedi una squadra di telecronisti e commentatori di primissimo livello e che trasmetterà in 4K HDR.
Dazn e Amazon Prime Video sbaragliano la concorrenza di Sky
Negare che siamo di fronte a una rivoluzione epocale e senza precedenti sarebbe inutile e controproducente. L’ha capito a proprie spese la stessa Sky che pensava di poter dormire sogni tranquilli anche per i prossimi anni e che invece, di colpo, si è ritrovata senza la nostra Serie A. Sembrava impossibile che il calcio potesse abbandonare il satellitare a discapito dello streaming, ma così è accaduto e, soprattutto, è accaduto prima di quanto si potesse immaginare. Dazn, dopo tre anni difficili anche per colpe non proprie, avrà l’onore e l’onere di trasmettere tutte le partite della prossima edizione della massima serie di calcio che secondo le quote scommesse vede nuovamente la Juventus come favorita indiscussa per la vittoria dello scudetto dopo il successo dell’anno passato dell’Inter. Resta da capire se e quali saranno i problemi che l’azienda britannica e gli appassionati si troveranno a fronteggiare ma, stando alle ultime notizie, dalle segrete stanze di Dazn trapela un cauto ottimismo anche grazie al supporto strategico fornito da TIM.
Lo streaming domina l’intrattenimento
Il calcio non è l’unico settore che è stato letteralmente travolto dall’arrivo sul mercato globale dello streaming. Nel corso degli anni abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione che ha coinvolto ogni settore dell’intrattenimento. Partendo dai videogiochi, passando per le serie televisive, sino ad arrivare alle televisione tradizionale, lo streaming non solo non ha risparmiato nessuno ma ha addirittura costretto i diretti competitor a rincorrere. E così, dopo la diffidenza iniziale, la stessa RAI ha accelerato il processo di transizione dal digitale allo streaming e ha messo in piedi la piattaforma Rai Play che è ormai diventata leader del mercato dello streaming italiano sia per ore riprodotte che per utenti attivi. Mentre le ore di streaming sono state più di 30 milioni al mese nel primo semestre del 2021, sono ben 25 milioni gli utenti registrati al sito dell’emittente pubblica che permette la visione di film, serie TV, documentari e programmi sia su PC, sia su tablet che su smartphone.
I progressi in questo nuovo settore sono stati repentini e non preventivabili e in tal senso basti pensare che nel 2019, quando l’emittente Discovery propose alla RAI la vendita integrale dei diritti televisivi delle Olimpiadi in streaming per 25 milioni di euro, quest’ultima rifiutò. Col senno di poi, se avesse accettato l’azienda pubblica nazionale avrebbe fatto un vero e proprio affare ma all’epoca, anche se parliamo di soli due anni fa, nessuno avrebbe potuto immaginare che nel giro di poco meno di 24 mesi lo streaming sarebbe diventato uno dei principali mercati al mondo.