Ieri è ripartito il campionato di Serie A, e c’è stato anche l’esordio – per quanto concerne il calcio italiano – della piattaforma di Perform Group, DAZN. Il “Netflix dello sport”, è partito il primo agosto, ma il primo duro banco di prova è stato ieri, con la diretta in streaming live di Lazio-Napoli.
Ed in effetti, le registrazioni poco prima del match, ed in generale il prevedibile boom di accessi, hanno messo in crisi il nuovo soggetto, tra la visione della gara a scatti, i ritardi, la mancanza di corrispondenza tra le immagini e la telecronaca della coppia Pardo-Camoranesi e la mancanza di qualità.
Grandi lamentele sono arrivate dai social network – anche per la presunta mancata conferma via mail dopo la registrazione – perché dopo il primo mese di prova si dovrebbe iniziare a pagare 9.99 euro al mese, oppure il corrispettivo del pacchetto che si acquisisce mediante SKY. La mancanza di un logo identificativo durante la diretta, ricorda non tanto un servizio innovativo e a basso costo quale DAZN vuole essere, quanto piuttosto quei siti non leciti che bene o male tutti conoscono.
Interpellato dal Corriere della Sera, il direttore della piattaforma Marco Foroni ha dichiarato: “I nostri tecnici non ci hanno segnalato particolari problemi, per noi gli accessi sono stati regolari e fluidi. Come prevedibile, abbiamo riscontrato un incremento delle registrazioni e degli accessi nelle ore e nei minuti precedenti al calcio d’inizio di Lazio-Napoli”.
D’altro canto, la stessa DAZN ha minimizzato, definendo la serata: “Una serata storica e di grande successo per la prima trasmissione di un match di serie A su Dazn in Italia. Siamo prontamente intervenuti, risolvendo la situazione nel minor tempo possibile“.
Di certo c’è da migliorare, ricordando però che l’attuale “Now TV ” agli esordi era assai difettosa, C’è una certa differenza fra un contenuto on demand o una patita di un campionato estero ed una sfida – come ieri – fra due grandi della nostra Serie A.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)