E’ stato la prima sorpresa di 90 Special: Fiorello ha fatto irruzione –come aveva annunciato questa mattina a Deejay Chiama Italia– nello studio del nuovo programma di Nicola Savino sulle note di “Sì o no”, la sua hit proprio degli anni Novanta, con tanto di microfonone azzurro usato durante gli anni del suo Karaoke (che ha poi fatto riproporre a Savino stesso, facendogli cantare “San Martino” con tanto di codino e giacca gialla).
“Tornare a Mediaset è un’emozione incredibile”, ha esorditolo showman, dopo tanto tempo in onda su Italia 1, “trovare tutti quelli che c’erano allora…. Emilio Fede sta facendo il parcheggiatore.”
Fiore ha anche ricordato un’abitudine di quegli anni: “Cantavo in playback, perchè negli anni Novanta era legge! Se qualcuno voleva cantare dal vivo lo arrestavano”. E poi ancora altri ricordi:
“Erano anni bui, o si cantava in piazza con me o si cantava in tribunale con Tangentopoli…”
“Ero una specie di Fedez, Ferragni e Belen insieme”, ammette Fiorello, ricordando la quantità di gossip che aveva provocato e le hit che aveva sfornato, superando anche delle superstar già ai tempi in vetta alle classifiche. “Chiunque mi guardava urlava, c’erano scene di isterismo”.
“Nicola c’era ma non si vedeva”, ha poi aggiunto sul conduttore nonchè suo amico, “era il mio tecnico del suono. Poi ha fatto anche l’autore, gli anni Novanta li hai orchestrati tu, sei stato il nostro Gianni Letta. Ed era bisex!”.
“Avessimo avuto il Bosco verticale, ce lo saremmo fumato”, dice confrontando gli anni Duemila agli anni Novanta. “Anche noi avevano gli haters, ma non come quelli dei social: loro venivano lì, a gruppi, e ti dicevano ‘Scemo, scemo!’. Una volta ho preso anche dei bulloni: presi un bambino dalla prima fila ed urlai ‘Bastardi, se aveste colpito lui…!’. L’ho reincontrato, ha trent’anni ed una pancia così…”.
“Ti ho fatto una visitina”, ha chiuso Fiorello. “Mentre vivevamo quegli anni vedevamo programmi sugli anni Sessanta, e pensavo che mai avrebbero fatto qualcosa sugli anni Novanta perchè non stavamo facendo nulla”. Si sbagliava, evidentemente.