Fiori sopra l’Inferno, quante puntate sono?

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L’abbiamo appena vista nei panni di Suor Angela in Che Dio Ci Aiuti 7, ruolo che ha deciso di mettere da parte (probabilmente, però, tornerà ad interpretarlo prossimamente) per dedicarsi ad altri progetti. Uno di questi, per Elena Sofia Ricci, è Fiori sopra l’Inferno, la nuova fiction di Rai 1 in onda a partire da lunedì 13 febbraio 2023.

Ma da quante puntate è composto Fiori sopra l’Inferno? In tutto, gli episodi della miniserie sono sei, ciascuno della durata di circa 50 minuti. Raiuno li manda in onda due per volta per tre prime serate ed altrettante settimane. Il finale, quindi, va in onda il 27 febbraio.

Fiori sopra l’Inferno, la trama

La serie tv è tratta dall’omonimo best-seller di Ilaria Tuti (edito da Longanesi) del 2018, pubblicato in oltre 27 Paesi e vincitore del “Prix nouvelles voix du Polar” in Francia e che nel 2019 è stato selezionato come “Crime Book of the Month” dal prestigioso quotidiano inglese Times.

Travenì. Un piccolo paese arroccato nel cuore delle Alpi italiane fatto di neve, montagna e silenzio. Una serie di delitti all’apparenza inspiegabili, portati a termine con lucida violenza scuote le coscienze di quel borgo.

Presto, l’ombra del maniaco si stende tra i vicoli del paese. Teresa Battaglia (Ricci), profiler in forze alla Polizia di Udine, è l’unica che può dare un volto, un nome ma soprattutto un perché a quell’assassino.

Mentre la spirale di violenza continua, il legame tra Teresa, Marini (Giuseppe Spata) e Parisi (Gianluca Gobbi), la sua squadra, si cementa sempre di più. Una relazione difficile, fatta di incomprensioni e durezza come avviene spesso in una famiglia, quando si ha a che fare con persone dai caratteri forti. Perché, per Teresa, di una famiglia si tratta.

Una famiglia alla quale nasconde il segreto della malattia che ha appena scoperto e che rischia di distruggerla, l’Alzheimer. Un peso che va a sommarsi al mistero che Teresa è chiamata ad affrontare, quello di un killer atipico che sfugge al suo intuito di profiler.

Un mistero che affonda le radici in un esperimento che, ammantato dal velo pretestuoso della ricerca scientifica, celava tutta la sua disumana sconsideratezza. Eco di una violenza non sopita. Materializzata nell’indifferenza e nell’insensibilità di cui, oggi, sono vittime Mathias (Lorenzo McGovern Zaini), Oliver (Ruben Santiago Vecchi), Diego (Vittorio Garofalo) e Lucia (Tosca Forestieri). Trascurati dai propri genitori, o vittime della violenza di adulti, distanti, cinici, freddi e violenti.

I delitti che sconvolgono Travenì, a poco a poco, sembrano stringere un cerchio attorno a loro. Si potrebbe addirittura pensare che il killer li stia proteggendo. Assurdo. Ma non per Teresa Battaglia che ha conosciuto e provato sulla sua stessa pelle tutto il peso e le contraddizioni dell’animo umano. Ha imparato a scavare a fondo, nelle persone.

Fino a raggiungere la verità. È questo il suo dono con cui, spesso, è difficile fare i conti. Un dono che la spingerà a creare un legame particolare con quei bambini che con le armi del coraggio e della vitalità dei loro 10 anni, cercano ugualmente di dare un volto e un senso a ciò che sta accadendo.

Un gioco pericoloso che insegnerà loro il valore dell’amicizia, quella vera che sa consolare e salvare donandoti la forza di affrontare tutti i tuoi mostri, veri o immaginati che siano. Un legame unico al quale parteciperà anche Teresa capace, come nessun altro, di spezzare il muro di reticenza e silenzio dietro cui si sono nascosti. Dimostrarsi davvero interessata a loro. Proteggerli. Capire che dietro al Fantasma si nasconde proprio il killer.

Anche stavolta Teresa finirà per identificarsi con lui, per tentare di comprenderne le ragioni e fermarlo. Fino a giungere faccia a faccia con il Fantasma che, come spesso accade – Teresa lo ha imparato a proprie spese – possiede ferite, ragioni e giustificazioni molto più umane e profonde delle sue stesse vittime.

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