Prende il via stasera, 8 dicembre 2015, su Rai1 la serie tv Il Paradiso delle Signore, liberamente ispirata all’opera di Emile Zola Al Paradiso delle Signore – da cui è stata tratta anche la bella serie britannica Paradise -, ma ambientata nella Milano degli anni ’50. Nel cast Giuseppe Zeno, Giusy Buscemi e Alessandro Tersigni come protagonisti principali, a cui si affiancano Lorena Cacciatore, Silvia Mazzieri, Giulia Vecchio e tanti altri. La sigla è firmata da Ladyvette, potete vedere il video a questo link.
La serie racconta i sogni e le speranze di un’Italia che si sta lasciando alle spalle il pesante strascico della guerra. Anni in cui nel nostro paese si attua una vera, profonda, radicale rivoluzione. Cambia la società, si trasforma l’economia, cambiano i comportamenti e i modelli di vita degli italiani.
Il racconto della serie parte nel marzo 1956 e segue la nascita di quello che è passato alla storia come un vero e proprio miracolo tutto italiano: un grande magazzino, un luogo magico dove i desideri diventano possibili, dove il “bello” è alla portata di tutti, dove coloro che sanno essere intraprendenti sono baciati dalla fortuna e il coraggio diventa il volano per imprese moderne e all’avanguardia.
Ne Il Paradiso delle Signore lavorano soprattutto donne. Sono giovani, belle, affabili, sorridenti, invidiate dalle altre donne e ammirate dagli uomini, emanano un fascino nuovo. Per loro l’impiego come commesse è una conquista, ma anche un ulteriore trampolino per arrivare a raggiungere i propri sogni. Una commessa in particolare si staglia sulle altre: Teresa Iorio, una bellezza del sud, piena di vitalità e di fiducia, sfuggita caparbiamente a un matrimonio che non ha accettato.
Ma Il Paradiso delle Signore è anche il sogno di un uomo. Pietro Mori è un imprenditore visionario che ha fatto fortuna in America e vuole importare in Italia un nuovo stile di commercio e comunicazione, un uomo che guarda avanti con grande intuizione e la capacità d’azzardo di un pioniere, ma che tiene ben nascosto il suo passato, in cui si celano segreti e profonde ferite.
Il grande magazzino diventa il palcoscenico in cui si svolgono le vite di chi lo frequenta. Delle “Veneri”, come vengono chiamate le commesse, ma anche di tutto il personale, dagli umili ma orgogliosi magazzinieri, passando ai brillanti pubblicitari, simbolo di avanguardia in anni fondamentali per la nascita della grafica e del design, anni in cui il talento italiano è investito da uno spirito nuovo che si sviluppa parallelamente ai crescenti consumi di massa e ai nuovi mezzi di comunicazione, come la televisione.