Alessandro Gassmann torna su Raiuno con una nuova fiction. Dal 5 ottobre 2020, infatti, va in onda Io ti cercherò, miniserie diretta da Gianluca Maria Tavarelli che vede l’attore protagonista nei panni di un ex poliziotto e padre in cerca della verità sul figlio scomparso.
Ma da quante puntate è composto Io ti cercherò? La fiction, co-prodotta da Rai Fiction e da Publispei, è formata da otto episodi, in onda in quattro prime serate. Il finale, quindi, salvo cambiamenti di palinsesto, è previsto per il 26 ottobre.
Io ti cercherò, la trama
L’improvvisa morte del suo unico figlio Ettore (Luigi Fedele) costringe Valerio (Gassmann), ex poliziotto, a ritornare a Roma per affrontare, con il dolore, i fantasmi della vecchia vita che credeva di essersi lasciato alle spalle, insieme al suo carico di errori e di rimorsi.
Il caso di Ettore viene velocemente archiviato come suicidio, ma Valerio non ne è convinto. È quasi sul punto di accettare il suo dolore nascondendosi per sempre in un silenzio vuoto e pieno di sofferenza, quando Sara (Maya Sansa), amore del passato ed ex-collega, lo chiama per dirgli che anche lei non crede che Ettore abbia scelto di morire e che le cose non tornano.
Perché sul verbale non risultano i nomi di chi era di turno quella notte? Per quale motivo gli orari non coincidono? Perché sembra che i testimoni abbiano paura di parlare, di dire cosa hanno visto? Valerio decide di tornare a Roma per scoprire la verità sulla morte di Ettore. Lo ospita Gianni (Andrea Sartoretti) suo fratello, anche lui poliziotto, che vive in periferia con sua moglie, Lisa (Giada Prandi).
Sara lo aiuta nelle indagini e diventa il suo punto di riferimento. Anche Martina (Zoe Tavarelli), la fidanzata di Ettore, condivide con lui il dolore e la convinzione che non sia stato un suicidio e lo guida nella riscoperta del figlio: un ragazzo che amava profondamente la vita e aveva ancora tantissime cose da fare.
Il percorso che Valerio dovrà fare per scoprire la verità lo porterà a sentire Ettore ancora più vicino, ad essere più consapevole della profondità del loro legame che la lontananza e i silenzi non avevano intaccato. Come lui, suo figlio combatteva a testa alta, non sopportava le ingiustizie e voleva essere utile, dare una mano a chi ne aveva bisogno. Ma proprio questa determinazione aveva portato Ettore ad avere a che fare con gente senza scrupoli.