Vi avevamo annunciato due settimane fa lo stravolgimento del palinsesto di Italia2, da mesi preannunciato da diversi promo di rete che, martellanti, avevano invaso la programmazione. Ebbene, queste novità sono durate quanto un gatto in tangenziale; come nella miglior tradizione delle digitali del biscione – citofonare Mediaset Extra – il nuovo palinsesto è durato appena due settimane. A partire da lunedì 17, infatti, la rete subirà un pesante rimescolamento dei contenuti dalla prima mattina fino al preserale.
Certo, c’è da dire che gli ascolti soprattutto delle prime tre fasce della giornata, che racchiudono sostanzialmente tutto ciò che va in onda tra le 7 del mattino e le 15, riescono a malapena a raggiungere le due cifre decimali, ma in ogni caso era prevedibile che programmando per un’intera mattinata esclusivamente con telefilm visti e rivisti e programmi sperimentali mal digeriti dal pubblico – peraltro quasi totalmente assente da davanti agli schermi in quelle ore – non si sarebbero andati molto lontano.
E quindi si cambia: U Zone confinata alle 6 del mattino, fuori dalle fasce Auditel rilevanti, e alle 15.30; Music Zone sparita e inglobata alle 8 del mattino da repliche di Camera Cafè e dal ritorno di Real TV. Alle 13 si replicano i telefilm pomeridiani Til Death e How I Met Your Mother, mentre gli amanti della cosiddetta “Quiz Zone” dovranno accontentarsi di un nuovo cambio d’orario per 1 contro 100, passato a mezzogiorno, e puntare i registratori per lo storico Tira e molla, relegato alle 3.25 del mattino, facendo così la stessa fine di Non è la Rai su Mediaset Extra: tornato in onda a grande richiesta e con grossa promozione allo stesso orario della trasmissione originale, spostato d’orario un mese dopo e relegato a notte fonda dopo qualche tempo.
Cambiamenti che saranno pure dovuti – anche se non vedo più appeal nelle repliche di Camera Café che in un rullo di video musicali – ma che dimostrano una grossa incompetenza in chi prepara i palinsesti che vengono puntualmente modificati ogni paio di settimane facendo diventare matto lo spettatore che per vedersi una trasmissione in pace è costretta a cercarla costantemente nelle guide tv per vedere che fine le hanno fatto fare.