Questa sera si è consumato l’ultimo atto della settima edizione di Masterchef Italia, il talent show culinario di Sky Uno. Un epilogo che ha attraversato prima decine di prove in esterna, difficoltosi invention test e sempre più complicati pressure test. Nella puntata di stasera, 8 marzo, è stato proclamato vincitore Simone Scipioni.
Masterchef 7, vince Simone Scipioni: chi è
Nasce nel 1996 a Civitanova Marche e vivo a Montecosaro, in provincia di Macerata. Studia Scienze dell’Alimentazione e Gastronomia.
La passione per la cucina anche per lui nasce in età infantile, è principalmente autodidatta poiché nessuno gli ha insegnato a cucinare. Non segue alcun ricettario perché gli piace sperimentare e inventare, definisce la sua cucina casereccia e grezza. Sogna di aprire una sua attività nel mondo della gastronomia o della ristorazione.
Il suo percorso a Masterchef è iniziato ai Live Cooking con i suoi “Strozzapreti fave e zucchine”, viene addirittura chiamato tra i primi 4 aspiranti MasterChef.
Nella prima Esterna a Bologna è subito sconfitta per la sua brigata ed è così che che comincia la sua lunga avventura con il grembiule nero dei Pressure Test:
Le prime prove sono state complicate, il piatto peggiore è quello che realizza durante la Mystery Box “Cani”, la svolta arriva con la vittoria della Mystery Box “Cuore e Cervello” ed il suo piatto dal nome “Bocconcini di cervello parmigiano e salvia”.
Joe Bastianich, durante l’assaggio, gli dice che è un piatto di chi ha abbinato perfettamente il cervello al cuore.
Durante il successivo Invention Test, in cui ha il vantaggio di scegliere tra le cloche “bellezza intelligenze, felicità e cattiveria”, finisce tra i peggiori e va dritto al Pressure Test. Ha temuto tanto l’eliminazione durante la cucinata delle Uova Nuvola e invece… è ancora una volta salvo.
Nell’Inventon Test dedicato alla pasticceria, la nota dolente di MasterChef, riesce tuttavia a cavarsela e nel Pressure Test “Silenzio” in cui viene richiesto agli aspiranti MasterChef di cucinare senza poter comunicare, ma non gli risulta impossibile. Al contrario, l’esterna all’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini è stata parecchio problematica, tanto da perdere con la sua brigata
Fra i momenti altalenanti di Simone c’è anche quell’Invention Test in cui viene replicata la sogliola dello chef stellato Giorgio Locatelli che gli commenta: “l’hai riammazzata questa sogliola!” e sopratutto… “un po’ di ambizione e idee idee chiare nella vita servono, se migliora la tua grinta, migliori anche in cucina”: queste invece le parole di Chef Antonino Cannavacciuolo! Nell’Invention Test dedicato ai piatti di Chef Antonia Klugmann i suoi “Raviolini arrostiti alla cicoria selvatica” sono i migliori della prova, Simone così riacquista fiducia.
L’Esterna successiva a Vieste diventa un’esperienza indimenticabile per lui e l’ultima Mystery Box in cui viene richiesto ai nostri cuochi amatoriali di giocare con la creatività, cucinando con gli ingredienti trovati sul tagliere ma impiattando con con gli oggetti trovati invece sotto la famosa scatola, Simone si sbizzarrisce, cucina con un elmetto e il suo piatto “Dall’età della pietra all’età del calcestruzzo” viene qualificato come il migliore di tutti.
Chef Antonia Klugmann gli fa i complimenti “Mi hai stupito, non credevo avessi questo lato ludico”.
Simone è l’uomo dei Pressure Test, avendone fatti tantissimi ma arriva in finale superando anche l’ultimo Pressure, quello in cui va al duello decisivo con Davide e prepara 7 versioni diverse della platessa, un tocco che ha lasciato i giudici stupefatti.
Ad un passo dalla finalissima è riuscito a battere Alberto, per questo è andato alla volata finale contro Kateryna.
Per la sfida finale contro Kateryna ha proposto quattro piatti, dai nomi improbabili ma originali “Quello che non strozza ingrassa” (Olive all’ascolana ripiene di ciauscolo e pollo su concassé di pomodori alla vaniglia e aneto), “Guarda come vongolo” (Gazpacho di sedano, mela e peperone verde, con tzatziki e vongole affumicate), “Cappellaccio matto” (Cappellacci ripieni di melanzane perline con fonduta di parmigiano, olio al basilico e polvere di pomodoro) e “Voulez-vous quaglier avec moi” (Petto di quaglia con spinacino, foie gras, salsa olandese e timo).
Quattro piatti che, nonostante i nomi assurdi, sono risultati vincenti.
Simone, oltre ad aggiudicarsi il titolo, vince centomila euro in gettoni d’oro e la possibilità di pubblicare il suo primo libro di ricette edito da Baldini&Castoldi.