Dovremmo segnalare settimanalmente gli interessanti documentari de La Grande Storia trasmessi in prima serata su Rai3, ma talvolta ci limitiamo (erroneamente) a citarli nella Guida TV della serata. Questa sera cerchiamo di recuperare segnalandovi Mussolini. Il cadavere vivente, documentario di Giuseppe Giannotti, Davide Savelli e Clemente Volpini, con la regia di Fedora Sasso, in onda alle 21:00 su Rai3.
Il documentario parla della storia della Repubblica Sociale Italiana in modo particolare. Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione tra “La Grande Storia” di Rai3 e “RES-RaiStoria” di Rai Educational per raccontare il periodo buio della fine del fascismo attraverso le lettere di Benito Mussolini e Claretta Petacci, interpretate per l’occasione da Michele Placido e Maya Sansa.
318 lettere scritte da Benito Mussolini – che si firmava “Ben” – tra l’ottobre del 1943 e l’aprile del 1945, diverse centinaia le risposte di Claretta, dattiloscritte, manoscritte, stilate e inviate di getto, a volte trattenute. Si legge nella presentazione:
Vere e proprie confessioni. Mussolini è un fiume in piena. Un racconto in presa diretta, quasi una cronaca.
Mussolini. Il cadavere vivente anticipa la serie prodotta da Rai Educational per RaiStoria: Ben e Clara. Le ultime lettere, quattro puntate, in onda dal 22 settembre ogni sabato alle 23.00, su Rai Storia (una collocazione purtroppo penalizzante).
Le quattro puntate avranno più lettere e argomenti: dalla rinascita del partito fascista alla nostalgia per la fondazione dell’impero, dalla questione femminile nella Repubblica Sociale agli elzeviri sferzanti di Concetto Pettinato, direttore de La Stampa, dalle riflessioni di “Ben” sulla crudeltà degli italiani ai rimproveri di Clara.
Maya Sansa ha così commentato il suo lavoro interpretativo:
Quando ho letto, per la prima volta, le lettere di Clara Petacci sono rimasta molto colpita perché ho scoperto una donna che non conoscevo assolutamente. […] Dal carteggio emerge, infatti, una persona intelligente, motivata, con una coscienza politica, con un grande ideale, devota a una causa. Un ideale che io non condivido assolutamente. Così leggere le sue lettere è stato,in un certo senso, anche inquietante, ma penso che per investigare l’animo umano sia importante, a volte, prendere le distanze dal proprio pensiero politico.
Michele Placido ha invece dichiarato:
Credo che questo carteggio sia molto utile, piu’ sul piano umano che sul piano storico. Mussolini è già stato condannato giustamente dalla storia come dittatore, come alleato di Hitler, per le leggi razziali etc…, ma dal punto di vista dell’interpretazione, come attore, aver ripercorso attraverso le sue lettere questa storia, chiamiamola pure d’amore, in cui egli stesso si confessa come io non l’ho mai conosciuto, mi ha profondamente colpito. Mussolini sapeva di esser diventato, alla fine del suo percorso, ‘zero’. Ne era cosciente. Si definisce un fallito, un buffone, un cadavere vivente, una maschera grottesca. Si prende in giro anche fisicamente. Terribile. Non ho mai letto in nessun romanzo o visto in nessun film, sia di destra che di sinistra, una definizione così atroce come lui l’ha fatta di se stesso. Questo carteggio è veramente una grande scoperta