A Pippo Baudo un po’ di bene gli si vuole per forza, soprattutto alla versione incanutita e pimpante che ultimamente tiene banco insinuandosi con eleganza su show altrui in ruoli di secondo piano: vedi l’esperienza in corso come giurato di Si può fare, chèz Carlo Conti. Però Baudo resta sempre Baudo: le indubbie qualità maturate in un’esperienza televisiva cinquantennale si accompagnano a un caratterino non proprio docile e a una scarsa cognizione di cosa sia la modestia.
Ne dà conto la sua ultima intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni (numero uscito oggi 13 maggio 2014), dove il nostro non nasconde qualche scatto di insofferenza per essere stato un po’ messo da parte da mamma Rai. Il ruolo di giurato non gli dispiace – “Mi sto divertendo, c’è un clima di grande allegria nel programma” – ma è chiaro che sta un po’ stretto ad uno come lui, abituato a ben altri spazi e poteri: del resto “io non avevo mai fatto il giurato, sono sempre stato il conduttore.”
A cosa è dovuta questa sua scarsa frequentazione dell’ammiraglia Rai1 in tempi recenti? Il 77enne conduttore non ha dubbi: dato che “nel mio passivo non ho grandi flop e mi vanto di non averne”, la causa non può essere che il “giovanilismo“ imperante sulla televisione italiana, “che finisce per portare in tv gente impreparata” a scapito dei veterani.
Anch’io dico che bisogna cercare nuovi talenti, ma poi bisogna pure prepararli. In questi giorni, per esempio, ho scoperto che Alessandro Cattelan è bravissimo. Ma lo è altrettanto Raffaella Carrà, e solo dopo un bel po’ di tempo qualcuno si è improvvisamente accorto che può ancora fare televisione.
Ora: si capisce che dal suo punto di vista il discorso possa avere senso, ma in un’ottica generale parlare di “giovanilismo” sulle reti Rai è fantascienza pura. Anche tralasciando le ovvie considerazioni su quanto sia platealmente orientata ad un pubblico di anziani l’offerta di Rai1, a livello di “volti” la prima serata delle reti Rai è da anni drammaticamente ferma ai soliti noti.
Certo, c’è un vertiginoso ricambio di giovani conduttrici (alcune bravine, altre meno) negli orari mattutini e pomeridiani, ma nelle fasce che contano i nomi – è palese a chiunque – restano sempre i soliti. E lo stesso Alessandro Cattelan, presentatore di un talent show dove sono ben altri ad imporsi, non ha certo ottenuto spazi di rilievo. Insomma, caro Pippo, giovanilismo de che?
In ogni caso all’esperienza del veterano Baudo la Rai sembra non avere intenzione di rinunciare. Il conduttore rivela di avere in cantiere alcuni progetti – presto ne discuterà con il direttore di Rai1 Giancarlo Leone – e che molto probabilmente nel prossimo autunno potremmo vederlo al timone di un nuovo programma sulla prima rete della tv pubblica.
Magari non necessariamente in prime time, perché in fondo “prima o seconda serata non fa poi tanta differenza. La televisione la gente se la va a cercare a qualsiasi ora: basta che sia fatta bene. Inoltre io ho tante capacità che si possono adattare alle esigenze della rete.” Ah, la solita modestia del Pippo nazionale!