E’ partito ieri su Canale5 il nuovo (?) programma Selfie – Le cose cambiano. Doveva essere il grande ritorno di Simona Ventura alla conduzione di un programma su una rete ammiraglia, ma dopo aver visto la puntata avremmo preferito fosse rimasta in panchina, e a pensarla come noi sono sicuramente anche i suoi molti fan che l’hanno vista costretta in un ruolo che non le si confaceva, da vero pesce fuor d’acqua, circondata da persone che con lei c’entravano veramente poco.
Già sulla carta avevamo capito che Selfie strizzava l’occhio a programmi come Bisturi e Il Brutto anatroccolo, ma, vista la produzione Fascino di Maria De Filippi, ci aspettavamo qualche novità, che non è arrivata. Del Brutto Anatroccolo, Selfie ha preso solo la parola “brutto”: è infatti inguardabile, irreale, finto come una moneta da 3 euro. Purtroppo non si tratta di quel finto tendente al trash che tanto ci piace, ma solo mal recitato, prevedibile e per nulla commovente, nonostante i tentativi degli autori di proporre casi umani dall’inizio alla fine.
I vari mentori e giudici non hanno fatto altro che rendere ancor più confuso e sconclusionato un programma che, già di per sé, non aveva identità. Si passava da un secondo all’altro dall’effetto anni ’90 dei ritocchini estetici, alle litigate di Tina Cipollari e Gemma Galgani a Uomini e donne; dall’effetto Fattoria di Katia Ricciarelli, all’inutilità di Simone Rugiati nelle puntate di Tu si que vales, fino al collo del piede di Alessandra Celentano.
L’unico comune denominatore di questa accozzaglia di elementi buttati lì a caso era proprio Maria De Filippi, che ha cercato di piazzare i suoi amici in ogni dove, davanti e dietro la telecamera. Ma, come Il Ballo delle Debuttanti insegna, quello che tocca la Fascino non si trasforma per forza in oro e quello di Selfie sarà, negli anni, il caso più rappresentativo.