E’ appena terminata una nuova puntata di Servizio Pubblico, che ha visto anche stasera protagonista Marco Travaglio. La serata vedeva ospite di Michele Santoro anche Vittorio Sgarbi. Travaglio ha tenuto il suo consueto editoriale, anche se non sono mancati alcuni suoi interventi durante il dibattito in studio. Nel suo primo intervento, il giornalista ha parlato dell’elezione a Presidente del Senato di Pietro Grasso e del dualismo con Renato Schifani.
Travaglio li conosce bene entrambi, dice, e ha scritto e parlato sia dell’uno che dell’altro. Ricorda come Schifani sia stato appoggiato dalla sinistra, che nel 2008 non gli ha schierato nessuno contro, dandogli il via libera e usandolo come “ponte” tra destra e sinistra, salvo poi descriverlo come un “mostro” in occasione dell’elezione recente.
Anche Grasso non è esattamente come viene descritto. Ancor prima di essere un magistrato italiano…è un italiano, furbo, che si è saputo gestire bene e si è sempre tenuto a debita distanza dalle inchieste su mafia e politica. Quindi Travaglio si voluto ribellare alla rappresentazione teatrale dei “buoni contro i cattivi”, dove Grasso sarebbe il buono e Schifani il cattivo, dispiacendosi che proprio alcuni di quelli che dovrebbero essere più informati – sulla carta -, ossia gli esponenti del M5S, si siano lasciati “infinocchiare”.
Nell’editoriale ha invece parlato dei tempi in cui c’era il bipolarismo, che ormai sembra un tempo lontano visto che ora c’è il “terzo incomodo”, ossia Beppe Grillo col suo movimento. E’ un problema per i politici che non hanno la maggioranza, ma è un problema anche per i giornalisti che sostengono da decenni che c’è bisogno di un rinnovamento e che ora vengono tacciati di essere “grillini“.
A voi i video del primo intervento e dell’editoriale di Marco Travaglio a Servizio Pubblico del 21 marzo 2013.