Nel corso della puntata di oggi, 20 gennaio, di Verissimo, il programma del sabato di Canale5, Silvia Toffanin ha mandato in onda una lunga intervista a Luciano Ligabue, il rocker prestato alla regia, che sta per uscire nelle sale con il suo terzo film. Dapprima più imbarazzato, poi più libero e contento di raccontarsi, il cantante ha fatto il punto sulla sua lunga carriera, iniziata in età matura – 30 anni – e proseguita a gonfie vele.
Cominciare a 30 anni ha voluto dire partire con un po’ di prudenza. A 20 anni credo che avrei perso facilmente la testa, avrei fatto più stupidaggini di quelle che ho fatto comunque
Ligabue ha rivelato che da piccolo sognava di fare l’attore, ma, rivedendosi anche nei suoi videoclip, ammette di non essere portato per la recitazione. Discorso diverso invece per la regia, con la quale si sente maggiormente a proprio agio. Nell’ultimo film racconta il suo rapporto con l’Italia:
Mi sento profondamente italiano, amo tantissimo questo paese e non sopporto più tutti i difetti che questo paese non riesce a risolvere. Questo film racconta, tra le altre cose, il sentimento d’amore, ma anche di frustrazione, verso il nostro paese
Tornando alla sua carriera musicale, ha parlato del rock, che troppo spesso viene visto come un genere per cui uno deve avere un certo tipo di atteggiamento ed essere “maledetto”. Lui non si è mai riconosciuto in questo stereotipo, non ha sentito l’esigenza di assumere comportamenti “clichè”.
Tra le curiosità, il racconto del giorno in cui ha deciso di tagliarsi i capelli e della reazione della famiglia vedendolo tornare a casa così diverso. Il video integrale dell’intervista a Luciano Ligabue è disponibile al link sotto.