Il successo di Mare Fuori potrebbe aver segnato una nuova svolta nel mondo delle fiction Rai. Sempre più attenzione, infatti, viene data al mondo dei giovani, con storie vicine alle loro sensazioni ed ai loro dubbi. Vivere non è un gioco da ragazzi, in onda su Raiuno a partire da lunedì 15 maggio 2023, è infatti una fiction. dedicata al mondo dei più giovani, affrontando un tema difficile come quello della droga, ma non solo.
Ma da quante puntate è composto Vivere non è un gioco da ragazzi? In tutto, gli episodi della prima stagione sono sei, ciascuno della durata di circa cinquanta minuti. Raiuno li manda in onda due volte a serata, per tre prime serate ed altrettante settimane. Il finale di stagione andrà in onda il 29 maggio.
Vivere non è un gioco da ragazzi, la trama
Il 18enne Lele (Riccardo De Rinaldis Santorelli), bravo ragazzo di umili origini, frequenta il liceo con i figli dell’élite bolognese ed è innamorato di Serena (Matilde Benedusi), bellissima, intelligente e perfetta reginetta della scuola.
Invitato una sera in discoteca da Serena e dal suo gruppo di amici, Lele per fare colpo su di lei prende una pasticca di Mdma. Risucchiato nel mondo delle discoteche e della droga, Lele rimane però presto senza soldi e, per continuare a frequentare Serena, si ritrova a comprare le pasticche nel suo quartiere e a rivenderle in discoteca al doppio del prezzo.
Una sera vende una pasticca al suo amico Mirco (Tommaso Donadoni), che viene trovato morto il giorno dopo proprio a causa della droga. Per Lele, corroso dai sensi di colpa perché convinto di essere l’assassino di Mirco, inizia un calvario che stravolge il rapporto con Pigi (Pietro De Nova), suo migliore amico, con Serena e con i genitori.
Anche il resto del gruppo, legato da un patto di omertà volto a custodire il segreto sull’uso di droghe, vive una profonda crisi che porta ciascun membro a fare i conti con la verità e con i propri fantasmi interiori.
Dopo molte vicissitudini, dolori e scoperte, Lele decide di liberarsi dal peso delle menzogne e del senso di colpa. Perciò confessa tutto prima al padre Marco (Stefano Fresi) e poi al poliziotto Saguatti (Claudio Bisio). La sua confessione scatenerà una sorta di “epidemia di verità” che porta tutti i principali personaggi a fare i conti con i propri segreti.